Prati di Tivo ‘appesi’ alla sentenza del Consiglio di Stato. Sarà difficile sciare

La riunione tra Enti di oggi ha preso atto della situazione: senza sentenza dei giudici è tutto bloccato. Il 9 novembre scade la proroga della gestione di Finori. La Provincia intanto eseguirà le manutenzioni sugli O’Bellx

PIETRACAMELA – E’ durata poco pù di tre mesi la ‘tregua’ ai Prati di Tivo, nel corso della quale si è sperato in una definitiva soluzione all’annuale dilemma ‘apertura sì, apertura no’ degli impianti di risalita. La seggio cabinovia, dopo aver funzionato in estate, è stata chiusa circa un mese fa. Cosa succederà adesso? Quest’inverno – ovvero tra poco più di un mese e mezzo -, la stazione sciistica funzionerà? A questa domanda hanno provato a dare una risposta questa mattina enti, autorità di controllo della sicurezza, amministrazioni separate e proprietari degli impianti, in una riunione convocata dal sindaco di Pietracamela, Antonio Villani, presso la sede della Camera di commercio, a Teramo. C’erano rappresentanti della Camera di commercio, dell’Abusc, del Comune di Pietracamela, del Coreneva, della Gran Sasso Teramano e il presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura, assente la Regione Abruzzo.

La risposta? Non c’è. Ovvero: qualsiasi decisione è ‘appesa’ alla pronuncia del Consiglio di Stato, che il 13 settembre scorso ha tenuto l’udienza sul ricorso presentato da Marco Finori ma non ha finora depositato alcuna decisione. In mancanza di una sentenza, resta in vigore la sospensiva sull’aggiudicazione all’impresa Fratelli Persia con l’avvicinarsi della scadenza del 9 novembre, quando Finori dovrà riconsegnare comunque – per scadenza della proroga della gestione – gli impianti alla Gran Sasso Teramano, si rischia di restare al palo.

Non è una novità, purtroppo, e chi aveva riposto nella riapertura estiva le speranze di uno sblocco dell’annosa paralisi della situazione, andrà sicuramente deluso. Ancora una volta il tempo è tiranno. Con un solo mese a disposizione per l’entrata in possesso dei Fratelli Persia – qualora intervenga una sentenza eventualmente positiva per la Gst dal Consiglio di Stato -, le manutenzioni dei sistemi anti valanga, la (ri)messa in esercizio delle due altre seggiovie con annessi e connessi, sembrano costituire un ostacolo di nuovo difficile da superare.

I partecipanti alla riunione odierna non hanno potuto far altro che prendere atto della paralisi dovuta all’assenza di una pronuncia dei giudici. Hanno però anche preso atto che la Provincia procederà allo smontaggio degli O’Bellx che sono a protezione del bacino sciistico per eseguire la necessaria manutenzione (con esborso di qualche decina di migliaia di euro) e la successiva re-installazione.